"Non c'è bisogno di entrare in nessun trip, lo stiamo già vivendo. Nessuno escluso.
E' LA VITA."
(Gli Spietati)
Enter the Void (link a recensione -giustamente- entusiastica de Gli Spietati) non è un film, è un'esperienza. Un viaggio raccontato da chi ha viaggiato. Uno stato alterato di coscienza, visivamente e sonoramente avvolgente, ubriacante. Ma c'è di più. Enter the Void racconta, passo dopo passo, ciò che accade ad un giovane "sbandato" americano di stanza a Tokyo dopo la Morte, secondo un punto di vista, quello del Bardo Thodrol (il Libro tibetano dei Morti), per cui la Morte non è altro che l'inizio della Vita.
Come fu, limitandoci a tempi recenti, per Melancholia o ancora più per The Tree of Life, non si tratta di film "aperto a tutti" (sempre valido il "diffido del facile, gratis, tutto per tutti, in ogni situazione"). Nel caso di quest'ultima opera di Gaspar Noé, ed è ovvio sin dal titolo, occorre voler/saper addentrarsi nel Vuoto (con la V maiuscola) senza pregiudizio, per apprezzare.
Prima di chiudere con due "esperimenti" di guazzabuglio descrittivo, mi preme evidenziare l'interpretazione davvero conturbante di Paz de la Huerte nei panni della sorella/amante del protagonista, personaggio che definirei archetipico per ciò che è carnalità femminile. Qualcuno di mia intima conoscenza la definisce "un puttanone"; non è proprio il termine a cui la collego io, ma, in fondo, potrebbe anche essere vero, se accolto però nell'accezione più ctonia, popolare, rotonda e profumata del termine. E' evidente che il contesto in cui la sensualità è mostrata quale rito di vita e ri-congiunzione in stretta connessione con morte e rinascita crea il giusto setting per l'esplosiva attrice (senza contare la meravigliosa fotografia, il montaggio, la regia ecc ecc).
Guazzabuglio 1 - "Alphabet Soup" in pregevole forma fallica (o di piede-gamba-serpe di Paz?) di associazioni di idee brillate durante Enter the Void
Alto
Brutale
Cellulare
Dorato
Elettr(on)ico
Fatale
Giapponese
Industriale
Litanico
Masturbatorio
Natalizio
Orizzontale
Pelvico
Quantistico
Rifulgente
Sensuale
Tantrico
Unico
Verticale
Zodiacale
Guazzabuglio 2 - "Critical Soup", impasto di diverse -e a volte avverse- verbosità critico-giornalistiche.
Enter the Void è un pasticcio fosforescente, un esperimento di implacabile post-cinema, come un videogioco per adulti senza regole o una sostanza illegale ingerita attraverso i sensi. E' un’installazione artistico-sensoriale, un composto esasperante ma memorabile di orientalismo, tecnofilia ed estetica farmaceutica. Ricorda 2001 Odissea nello spazio, ma non è un film. Una cosa è certa. Enter the void è un trip.
“… l'istruzione data nel Bardo Thodrol serve per richiamare il morto all'esperienza della sua iniziazione e agli insegnamenti del suo guru, perché quell’istruzione è, in fondo, nient’altro che un'iniziazione del morto alla Vita di Bardo, proprio come l'iniziazione del vivente non era che una preparazione per l’Aldilà. Tale era il caso, almeno, con tutti i culti del mistero nelle antiche civiltà fin dai tempi dei misteri dell'Egitto e di Eleusi. Nell’iniziazione del vivente, comunque, questo "Aldilà" non è un mondo oltre la morte, ma un'inversione delle intenzioni e della visione della mente, un "Oltre" psicologico o, in termini Cristiani, una "redenzione" dalle pastoie del mondo e del peccato. La ‘Redenzione’ è la separazione e la liberazione da una precedente condizione di oscurità e inconsapevolezza, che porta ad una condizione di illuminazione e liberazione, cioè alla vittoria e trascendenza su tutto ciò che è "determinato".”
C. G. Jung
Letto, visto il trailer, le immagini... che dire?
RispondiEliminaCome può essermi sfuggito un film così?
Da recuperare quanto prima! Poi ti farò sapere.
Grazie mille Emmeggì. :-)
Uno dei miei vuoti più clamorosi di quest'anno. è che non conosco troppo bene Noé e quindi mi sento un po' impreparato.
RispondiElimina@BN Attenderò con trepidazione. Spero non ci metterai tanto quanto io per scrivere una certa cosa su Murakami...Devi perdonarmi!
RispondiElimina@EH Secondo me: impreparazione=zeroaspettative=fareilvuoto=saperaccogliere=viaggiare allagrande! :-) In questo caso (ma vale spesso!) sono certo che non saperne nulla sia solo un vantaggio
tra questo, melancholia e the tree of life è un cinema sempre più "esperienzale" e lontano dalle forme narrative tradizionali, che non posso fare a meno di adorare!
RispondiEliminasullo stesso genere se non l'hai già visto ti consiglio anche lo scafandro e la farfalla, più drammatico e meno da trip, però ugualmente un'esperienza che non lascia indifferenti
Grazie Marco della segnalatio: il film ce l'ho lì da tempo, ma non credevo fosse accostabile a questi titoli. A 'sto punto tocca muoversi. Ho la sensazione che in questi ultimi tempi ci sia un investimento produttivo maggiore (e quindi più titoli ben fatti e visibili) su forme cinematografiche di questo genere. C'è qualcosa di "culturale" in ciò? Un segno dei tempi?
RispondiEliminaLo scafandro e la farfalla è un capolavoro.
RispondiEliminaEd è bellissimo il significato.
Non me la sentirei però di accostarlo agli altri citati, se non appunto per l'impressione di vivere un'esperienza. Ma questo lo si potrà dire di ogni film riuscito alla fine, ossia che ogni visione è un'esperienza (in senso letterale e metaforico).
In questi giorni, riflettendo purtroppo sulla tragedia della nave Concordia, mi è capitato di ripensare spesso al film Titanic. Ecco, lo cito perché per me è stata una delle esperienze cinematografiche più intense che io abbia vissuto. Addirittura andai a vederlo tre volte nella stessa settimana (poi l'ho rivisto anche a casa un paio di volte quando è uscito in dvd). Dite quello che vi pare, operazione commerciale, furbetta ecc., ma io l'ho adorato.
Altre memorabili esperienze sono state: la visione di Shining, di Mulholland Dr., Antichrist, Melancholia, Inland Empire, Romeo + Juliet, Eyes Wide Shut, 2001: Odissea nello spazio, The Tree of Life, Il Cigno Nero, Requiem for a Dream, Faust (di Sokurov) e sicuramente altri che ora non mi sovvengono.
Ecco, si potrebbe fare un bel post sui film che maggiormente ci hanno toccato in questo senso, dandoci l'impressione di averli proprio sentiti sulla nostra pelle.
Facciamolo! Si possono fare post " condivisi"? Vuoi scrivere qualcosa tu e lo pubblico io o viceversa e sollecitiamo un po' i nostri lettori (i miei sono pochini però eh...;-))
RispondiEliminaA un primo pensiero io ci metterei: tutta la filmografia di Reggio e molto Von Trier, su tutti Dancer in the dark. E Mamma Mia!
Finalmente un film che "sono curiosa di vedere"!!!
RispondiEliminaGrazie mille per la segnalazione e la recensione!
Bene, mi farai sapere, allora!
RispondiEliminaquesto sì che è un viaggio cinematograficamente innovativo,
RispondiEliminaaltroché faust ahahah :D
Carissimo....sappi che Faust è l'Archetipo dell'Innovazione! ;-)
RispondiElimina