mercoledì 6 aprile 2011

Cinema, poesia o schizzati videogame?

I

Prigione di luce
in muraglia decrepita,
Ico è scrigno di vuoti elettrici
Terra di Spiriti e Principi

Poi, o forse altrove,
egli è cavallo del nulla
in spazio armato e verticale
mentre incanta l'alba dei Colossi.
















II

Rabanastre ospita un viandante
guarda sempre in alto
Cerca architetti e sceneggiatori

A Katamari fioriscono biscotti
arrotolano pinguini
sposano gamberetti
















III

Alleato a Storia e Foresta,
io sudo, trepidante
le avventure di Snake Eater
Finchè non approdo
dove cinema e gioco
si fondono e si fondano

Fahreneit, gradi - 20
Heavy Rain, euro -59

Numeri a listino della nuova immortalità















Da quando Super Mario Bros ha cambiato gli orizzonti del videogiocare, mondi straordinari chiamano e ammaliano il giocatore.
Sono cresciuto con Spectrum e Amiga, ho conosciuto e amato i videogiochi arcade e i classiconi, come Arkanoid, Bubble Booble, e via dicendo. Imberbe, ho trascorso lunghi pomeriggi in pessimi bar a giocare a Street Fighter e altre amenità. Ma non ho mai avuto una consolle con cui drogarmi (grazie mamma) e così ho "scoperto" il mondo dei videogame contemporaneo con un po' di ritardo, "da grande". Mi è stata infatti regalata una PS2 solo tre anni fa cioè quando, ormai, era quasi fuori mercato (almeno quello ufficiale, compulsivo e spendaccione del nuovo). 
Il primo gioco che ho provato è stato l'ultimo Final Fantasy. Un gioco di ruolo capolavoro di grafica e giocabilità (per la croncaca, ho giocato per anni a D&D, Cyberpunk e compagnia bella, questi sì giochi senza rischi educativi, anzi, dovrebbero essere obbligatori a scuola) che mi ha subito fatto capire che avevo l'opportunità di buttare giù un altro pregiudizio della mia parte intellettuale bolsa e rompicazzo e di godere di una forma d'arte fino ad allora sconosciuta.
La folgorazione ha riguardato il livello di eccellenza raggiunto dalle storie e dalle idee, da grafica, sceneggiatura, giocabilità, personaggi, complessità (o in altri casi immediatezza e semplicità), divertimento. Un'eccellenza frutto di qualche decennio di storia e del fecondo incontro con il cinema e i suoi linguaggi. 
Parlino i fatti.


Straordinario, vero? E io che non ci ho ancora giocato!
Come al solito, sono un po' indietro, ma questo non significa che non mi diverta così


O così, più "poeticamente"


Il primo video è da Heavy Rain, il secondo da We Love Katamari e il terzo dal già citato Ico

E dopo i fatti, che altro aggiungere, se non che chi voglia navigar per questi mari, lo faccia presto e senza scrupoli?!?

3 commenti:

  1. Bello il tuo blog, scrivi molto bene.
    Mi sento quasi in obbligo di lasciare un commento altrettanto intelligente e ispirato a cio' che hai scritto.
    ...
    no, stasera prorio non mi viene...

    xo' ti do uno spunto , che in qualche modo si lega a questo tuo post che parla di arte e di poligoni.Lui e' David Oreilly( http://www.davidoreilly.com ), che, dopo un po' di diffidenza iniziale, ho poi iniziato ad amare.
    il suo lavoro piu' bello, a mio avviso, e' "the external world"; purtroppo,xo', dopo un breve periodo in cui era visibile liberamente online, l'ha tolto(ora si puo' vedere solo su vimeo plus).Qui: http://vimeo.com/3388129 c'e' invece il quasi altrettanto bello "please say somethings".fammi sapere se ti aggrada.

    ps:quando ci vediamo?
    pps:l'hai visto Rango? merita proprio di essere visto considerata poi la tua passione x i western
    ppps:l'ha presa l'ultima raccolta di racconti di murakami?

    un saluto a tutti e tre!
    miao.

    El Griso

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Caro, grazie per i complimenti immeritati e per la segnalazione, che trovo interessante ma non particolarmente vicina ai miei personalissimi e grotteschi gusti...! Circa Rango, ero indeciso se andare o no a vederlo, poi gli eventi hanno deciso che non dovessi andare al cinema per settimane e quindi magari un bel divx ci sta eccome...A meno che il 3d sia talmente ben fatto da meritare una gita verso le ultime sale che lo danno. L'ultimo di Murakami l'abbiam preso e letto, ma non mi è piaciuto, tant'è che ne ho letti solo 4 o 5. Vederci, presto, magari proprio al cinema!

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