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mercoledì 4 maggio 2011

L'impero del Boardwalk

Consumata, in poco tempo, un'altra bella serie tv americana, The Boardwalk Empire.


Produttore esecutivo Martin Scorsese, The Boardwalk Empire (sottotitolo L'impero del crimine) si muove tra Chicago, New York e Atlantic City per raccontare imprese di gangster e importanti politicanti agli albori del proibizionismo e dell'elezione del ventinovesimo presidente degli Stati Uniti.
Steve Buscemi è lo spettacolare (al solito) interprete del personaggio principale, il tesoriere di Atlantic City Nucky Thompson e anche il resto del cast non scherza. Personalmente mi sono entusiasmato non poco per l'interpretazione (e il personaggio, da convinto estimatore dei vari padre Justin, Don Zauker e vari uomini di Chiesa dal cuore tenebroso...anche se qui si parla di un agente FBI) di Michael Shannon (il "pazzo" anche di My Son, My Son, What Have Ye Done):


A guardare i video qui sopra si intuisce come mai sottotitolatura -Impero del crimine- potesse essere più calzante. The Boardwalk Empire è una serie che scuote non solo per l'ottima sceneggiatura, le luccicanti scenografie, l'Oceano, la recitazione e il fascino dei tempi narrati, ma pure, a mio avviso, per l'angosciante "mole del male", cioè l'estensione e la violenza dei loschi affari di Nucky e degli altri assassini (è proprio questo il termine da usare). Intanto, una lettura storica suggerisce come il proibizionismo sia stato il vero trampolino di lancio dello strapotere della criminalità organizzata

A livello caratteriale, poi, se per i personaggi dei giovani Lucky Luciano e Al Capone la componente sentimentale, umana, è minima, le cose cambiano per Nucky Thompson/Buscemi, così come per il suo pupillo e tirapiedi Jimmy Darmody (Michael Pitt). La complessità di questi personaggi, di spessore e intelligenza, tanto capaci di amore, generosità, responsabilità -addirittura- nel mondo e nel progresso (si pensi alla fiducia nella scienza di Darmody, o all'ossessione per strade e infrastrutture di Nucky) quanto saldamente efferati, prepotenti e corrotti, sballotta per bene lo spettatore tra l'ammirazione per un affascinante (sano?) egoismo ed esercizio della forza da un lato, e lo scandalo per un cieco desiderio di controllo, sopraffazione e potere dall'altro. In poche parole, l'ineluttabilità del male e della sofferenza (i due personaggi ne hanno subita molta), che conviene affrontare a viso aperto. 


La solita storia, in fondo, ma ben dipinta e dimensionata. Lo dimostrano sia l'esuberanza carnale e animalesca sparsa ovunque, ma con gusto e misura, o la furia mistica e sadomasochista perfettamente governata dall'interpretazione di Shannon e dalla mano salda degli autori, sia le caratterizzazioni dei personaggi femminili che affiancano Thompson e Darmody, che sintetizzano perfettamente il vulcanico contrasto di sentimenti. Le loro storie avranno esiti diversi e inaspettati, le loro vite e scelte un profilo mai scontato. 

Insomma, fate presto una puntata sul Boardwalk (che poi sarebbe la chilometrica camminata a mare su travi di legno di Atlantic City, sfilata di night, casinò e negozi chic) nell'attesa di scoprire come si modificheranno, nella annunciata seconda serie, gli equilibri germogliati nelle ultime puntate di questo primo e avvincente...giro di carte.