venerdì 27 gennaio 2012

Immenso Faust

Faust di Sokurov è un cammino lento, una spirale tra terra e mare, alchimia di ghiaccio, lava, puzza e putrefazione, un film incessante, impellente, gigante. Un opera magmatica, pazzesca per ampiezza culturale e racconto visivo, bellissima, forte, difficile. Non ci sono cazzi, Faust è qualcosa di mai visto prima, va visto, e va visto in sala. 


Il trailer qui sopra non dice niente. E poi conviene non sapere niente, che tanto poco possono dire frammenti, immagini, racconti. E recensioni. Ma, è vero quel che dice l'ultimo titolo da quotidiano (che fissa quella di metterli nei trailer), Faust è manifesta superiorità. Quando avevo visto Alexandra, dello stesso autore, avevo pensato fosse la cosa più vicina a (niente poco di meno che) Pasolini. Con Faust, siamo anche oltre. Meravigliosa sorpresa, incanta e rallegra, il cinema è più vivo che mai.
Buon viaggio.

martedì 24 gennaio 2012

C piace C piace, il vento è cambiato!

E' vero che Area C ha diminuito da un giorno con l'altro le macchine di più di un terzo nel centro di Milano? Sì!
E' vero che questi provvedimenti rappresentano un cambiamento tangibile e promuovono una cultura alternativa alla mobilità automobilistica nelle metropoli? Sì!
E' vero che Area C funziona proprio perchè dà fastidio? Sì! (lo spiega bene qui Michele Serra)
E' vero che Pisapia, nonostante la situazione finanziaria inter e nazionale di piena crisi strutturale e un bilancio comunale nascosto dalla vecchia giunta ipocrito-leghista-mafio-affarista che fa rabbrividire, è riuscito a mettere in piedi un sistema dove i mezzi pubblici hanno retto e miglioreranno grazie agli introiti interamente dedicati di Area C? Sì!


E' vero che, registrato il cambiamento, non solo i criccomani maniacotelevisivi e i menefreghisti filopopulisti si sentano vittime di una terribile ingiustizia individuale, ma molti tra gli stessi e cosiddetti "progressisti" si lamentino che l'inquinamento ci sia ancora e non sia apparsa la bacchetta magica, che si impedisca il """""diritto alla mobilità""""" dei poveri residenti del centro (intendono il diritto alla mobilità chiassona e culona dell'auto, cioè il diritto a farci ammalare i polmoni, rompere le palle col rumore, intasare i marciapiedi...), che tanto il problema sono i riscaldamenti, che questa è una nuova tassa iniqua (che colpisca un privilegio, come dovrebbe essere quello di andare in auto in pieno centro, troppo radicale come concetto di cambiamento, eh?), che tanto non cambia mai niente, eccetera, eccetera, eccetera? Sì!
E' vero che dopo un periodo di assestamento alle nuove abitudini, è probabile che tutti saranno un po' più sereni e contenti di vivere in una città più bella e pulita? Sì!
E' vero che non abbiamo sperimentato, in Italia, il vaccino a due egomostri culturali quali:
1) la cultura individualista dei privilegi di casta e/o del cortiletto, e menefreghista sui beni comuni, sinistra compresa? Sì!
2) la cultura purista/idealista/totalitarista/manichea che sopravvive alla fase adolescenziale e si cementa, ridicola e sterile, fra la borghesia spocchioradical-chic? *(asterisco in fondo al post al penZZZiero del tipico esponente di questa categoria)? Sì!



Insomma:
Abbiamo fatto bene a raccogliere firme per i referendum milanesi? Sì!
Area C funziona? Sì!

E' mia convinzione che la giunta milanese stia lavorando bene ** (doppio asterisco in fondo al post su alcune delle iniziative messe in atto dal Comune; gli sdegnati cronici facciano uno sforzo per ricordare cosa ci siamo appena lasciati alle spalle come termine di paragone) come De Magistris a Napoli...Vabbè, con un confronto del genere, possiamo anche dire "quasi".

A quelli che non si sporcano le mani e che, se votano, si impegnano o si schierano, lo fanno sempre e solo per il loro tornaconto personale, per generica protesta, e non certo anche per il bene collettivo di qui e di adesso, ricordo che il saggio dice...
Un occhio all'immediato
Uno all'infinito


W AREA C!!!


* "Io non voto perchè sono anarchico della prima ora e il mio modello di riferimento socio-politico è avanguardista e risiede nel primitivismo sociale radicale, nella società degli eguali, nelle tecniche del consenso ma con variante polacca, un po' girata a sinistra ma con enfasi superiore ricevuta a destra dal biopotere sull'eccellenza della specie, sempre che sia bollata da antani a partire dal 1300". (trad: a me chi me lo fa fare di scendere a compromessi? Nella mia testa, vivo - e soprattutto sogno - al calduccio della cameretta dei miei genitori. Sono davvero convinto della superiorità delle mie idee, le uniche che meritino di essere seguite anche perché, altrimenti, non si spiegherebbe come mai, complottisticamente, non siano al centro di ogni discussione politica (really unbelievable!). Per questo motivo passo il tempo a giudicare inutile il lavoro di chi si sbatte mosso da ideali simili ai miei, è vero, ma irrimediabilmente con gli occhi aperti sulla realtà e le mani nel fango, a far crescere, passo dopo passo, con fatica, a volte col sangue, una realtà un po' migliore, più equa, più libera, più aperta).
C'è una variante a questo simpatico profilo; un approccio un po' meno intellettuale ma uguale puzza al naso e mancanza d'empatia o interesse per la realtà: "Sono tutti uguali e mi fanno tutti schifo, basta coi privilegi della casta e dei partiti, in galera dobbiamo metterli (Lega di vent'anni fa o Grillo dell'altrieri?), 'sti stronzi! Ha ragione Il Fasciotto Quotidiano, un giornale nato per elevare l'etica dei lettori e per approfondire la complessità della realtà, come dimostrano, e senza finanziamento pubblico porca puttana!, le audaci recensioni dei suoi giovani blogger, veramente bbbravi.


Redattrice Fattopadana di sinistra o Radical chic de noartri?

** Alcuni punti (rigorosamente sparsi e non esaustivi perché non seguo sempre e su alcune vicende ho, infine, poco interesse a investire troppa energia - c'è di meglio da fare, insomma):

- Nonostante l'impossibile procrastinare dell'aumento del costo del biglietto, contestuale aumento della durata del biglietto ed esenzione totale dal pagamento dei mezzi per giovani, anziani, biciclette disoccupati;

- Blocco del vecchio Pgt intrallazzone e sventraparchi della Moratti, esame di tutte le osservazioni presentate dai cittadini, più di 40000, e accolte oltre il 40% (-quando in Valsusa?- ricordiamo che con Moratti si era ad un penoso 8%). Con il nuovo Pgt ridotta di brutto la potenzialità edificatoria, avremo circa il 60% di cementificazione possibile in meno e la potenzialità di densificazione urbana dovrà confrontarsi con l’introduzione di un indice massimo di utilizzazione territoriale. Realizzazione di 20mila alloggi di edilizia sociale, preservazione dei parchi e delle cascine da destinare a progetti di pubblica utilità, investimento su servizi convenzionati, ecc. ecc.;

- Istituzione (FINALMENTE, è il caso di dirlo in una città chiave a livello mondiale per la presenza mafiosa) commissione antimafia (studiata, con lavoro gratuito, da Ambrosoli, Luca Beltrami Gadola, Maurizio Grigo, Giuliano Turone e guidata da Dalla Chiesa), revoca appalti a noti gruppi legati ai clan, e generale alto livello di attenzione alle infiltrazioni e investimento culturale;

- Trasmissione in streaming del Consiglio Comunale (mettiamo i punti sulle i, per carità che altrimenti si sentono confusi con la feccia che siede ai tavoli dei partiti e blablabla: questa è una proposta di Calise) e informazione sulle delibere approvate (abolite da Albertini e Moratti);

- Questione Expo: idealmente, sarebbe stato giusto uscire dal progetto ma la giunta sarebbe stata sbranata e sarebbe caduta nel giro di settimane. La diatriba con Boeri di qualche tempo fa credo sia da leggere sotto questa luce. Si va avanti con attenzione con speranza di buoni risultati;

- Nelle società municipalizzate stop a baronati partitici, economici o similmafiosi ma, come in giunta, spazio alle donne (più della metà e in posti chiave, e abbiamo solo da guadagnarci tutti) e alle competenze. Piazza pulita dei potentati di Atm, Milano Ristorazione, ecc. ecc.;

- Presentato il piano di riqualificazione pubblica e ad uso di tutti i cittadini della splendida Darsena;

- Tagli alle auto blu e ai privilegi vari (biglietti gratis ecc ecc) dei politici del comune.

Altri punti, come il rafforzamento dei poteri dei Consigli di Zona, sono in fase di progettazione, non sempre semlice per via della situazione economico-finanziaria.

NOTA Tra i lettori e gli elettori del Fatto e di Grillo, ci sono tantissime persone simpatiche e anche qualche caro amico. 
Ma, soprattutto, vorrei fosse ben chiaro, si tratta di persone assolutamente rispettabili: anche se sono in totale disaccordo con quel modo di fare politica, cultura e società, lo dico e lo penso senza sarcasmo e con convinzione.

martedì 17 gennaio 2012

I L V U O T O E' T U T T O P I E N O

"Non c'è bisogno di entrare in nessun trip, lo stiamo già vivendo. Nessuno escluso. 
E' LA VITA." 
(Gli Spietati)






Enter the Void (link a recensione -giustamente- entusiastica de Gli Spietati) non è un film, è un'esperienza. Un viaggio raccontato da chi ha viaggiato. Uno stato alterato di coscienza, visivamente e sonoramente avvolgente, ubriacante. Ma c'è di più. Enter the Void racconta, passo dopo passo, ciò che accade ad un giovane "sbandato" americano di stanza a Tokyo dopo la Morte, secondo un punto di vista, quello del Bardo Thodrol (il Libro tibetano dei Morti), per cui la Morte non è altro che l'inizio della Vita. 
Come fu, limitandoci a tempi recenti, per Melancholia o ancora più per The Tree of Life, non si tratta di film "aperto a tutti" (sempre valido il "diffido del facile, gratis, tutto per tutti, in ogni situazione")Nel caso di quest'ultima opera di Gaspar Noé, ed è ovvio sin dal titolo, occorre voler/saper addentrarsi nel Vuoto (con la V maiuscola) senza pregiudizio, per apprezzare. 




Prima di chiudere con due "esperimenti" di guazzabuglio descrittivo, mi preme evidenziare l'interpretazione davvero conturbante di Paz de la Huerte nei panni della sorella/amante del protagonista, personaggio che definirei archetipico per ciò che è carnalità femminile. Qualcuno di mia intima conoscenza la definisce "un puttanone"; non è proprio il termine a cui la collego io, ma, in fondo, potrebbe anche essere vero, se accolto  però nell'accezione più ctonia, popolare, rotonda e profumata del termine. E' evidente che il contesto in cui la sensualità è mostrata quale rito di vita e ri-congiunzione in stretta connessione con morte e rinascita crea il giusto setting per l'esplosiva attrice (senza contare la meravigliosa fotografia, il montaggio, la regia ecc ecc).

Guazzabuglio 1 - "Alphabet Soup" in pregevole forma fallica (o di piede-gamba-serpe di Paz?) di associazioni di idee brillate durante Enter the Void

Alto
Brutale
Cellulare
Dorato
Elettr(on)ico
Fatale
Giapponese
Industriale
Litanico
Masturbatorio
Natalizio
Orizzontale
Pelvico
Quantistico
Rifulgente
Sensuale
Tantrico
Unico
Verticale
Zodiacale



Guazzabuglio 2 - "Critical Soup", impasto di diverse -e a volte avverse- verbosità critico-giornalistiche. 

Enter the Void è un pasticcio fosforescente, un esperimento di implacabile post-cinema, come un videogioco per adulti senza regole o una sostanza illegale ingerita attraverso i sensi. E' un’installazione artistico-sensoriale, un composto esasperante ma memorabile di orientalismo, tecnofilia ed estetica farmaceutica. Ricorda 2001 Odissea nello spazio, ma non è un film. Una cosa è certa. Enter the void è un trip.



“… l'istruzione data nel Bardo Thodrol serve per richiamare il morto all'esperienza della sua iniziazione e agli insegnamenti del suo guru, perché quell’istruzione è, in fondo, nient’altro che un'iniziazione del morto alla Vita di Bardo, proprio come l'iniziazione del vivente non era che una preparazione per l’Aldilà. Tale era il caso, almeno, con tutti i culti del mistero nelle antiche civiltà fin dai tempi dei misteri dell'Egitto e di Eleusi. Nell’iniziazione del vivente, comunque, questo "Aldilà" non è un mondo oltre la morte, ma un'inversione delle intenzioni e della visione della mente, un "Oltre" psicologico o, in termini Cristiani, una "redenzione" dalle pastoie del mondo e del peccato. La ‘Redenzione’ è la separazione e la liberazione da una precedente condizione di oscurità e inconsapevolezza, che porta ad una condizione di illuminazione e liberazione, cioè alla vittoria e trascendenza su tutto ciò che è "determinato".” 

C. G. Jung

domenica 15 gennaio 2012

Alexandra



Guardi
e sei guardata
Polvere che si fa pietra, pietra che rinasce polvere
Da sparo
Ma boati non ci sono, nè sangue
Solo tu, Alexandra, e quel bel nipote, tuo cuore
E capirsi è tutto, e subito
Kerouac direbbe: Angeli di desolazione
Pasolini amerebbe: quei volti, quegli occhi veri e spenti,
Lontani
Jack doveva essere Cristo*
Le vittime, armate o nel mirino, sono Cristo.
E Galina è come Madre, Maria.



“La guerra che affascina Sokurov è uno stato di tensione, di lieve anomalia che però somiglia alla vita, o meglio, che diventa vita di tutti i giorni” (Enrico Ghezzi)

*Pasolini aveva pensato a Kerouac per il ruolo di Cristo nel Vangelo secondo Matteo. Una vera e propria congiunzione astrale della storia del cinema e dell'arte. Il poeta e regista dice che avrebbe voluto "cercare fra i poeti" perchè desiderava "rappresentare il Cristo come un intellettuale in un mondo di poveri disponibili alla rivolta, e cercavo un’analogia fra quello che Cristo fu veramente e chi avrebbe potuto impersonarlo" - da PIER PAOLO PASOLINI, Per il cinema, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, Milano, Mondadori, 2001, vol. 2, p. 2839 e PIER PAOLO PASOLINI, Saggi sulla politica, pp. 1332-1333.





domenica 8 gennaio 2012

Bentornato, Clint

Robusto e delicato
J. Edgar
Incede:
Ogni passo, un Significato
Di cinquant'anni d'ombre, cruciali,
E di certe luci,
Le sue o della Nazione, che
"Le due cose sono affatto disconnesse"

Monumento livido
Plastico
 Documenta, interpreta
Ma, di grazia, non risolve
Come un degno lavoro d'Amor (patrio)
D'Autore
Dovrebbe saper fare

Equilibrio d'Arte e Storia
Colossal del Tempo, del Tempio e del Make-up
 Controverso, appassionato
Del Dovere e del Potere
Clint si apre, con Leo,
A uno script di sartoria
Come una panoramica di Iwo Jima
Doppiamente dipinto
Come la pancia di Gran Torino:
Grande


All'ottimo J Edgar, di Clint Eastwood

giovedì 5 gennaio 2012

Walking Dead

Assorbita in pochi giorni la prima parte trasmessa (sette delle tredici puntate) della seconda stagione di The Walking Dead.
Due gli scenari: l'ingorgo e la fattoria. E' soprattutto nell'azienda agricola dei Greene, un'oasi di pace con al timone il vecchio Hershel, un religioso veterinario (in parte) ospitale, che i nostri amici sopravvisuti si troveranno a fare i conti con una serie di imprevisti e, soprattutto, con le problematiche dinamiche di gruppo. 
Pare vi siano state anche ragioni di budget all'origine delle scelte di scrittura e produzione che prediligono un contesto stabile in cui approfondire caratteri e relazioni fra i personaggi. Su tutto spicca l'approfondimento del lato oscuro di Shane, l'"alter ego" di Rick, il "capobranco", con tutti gli scontri, le rivelazioni, le gelosie del caso.


Come si desume dal lungo trailer postato qui sopra, non mancano certo in questa seconda stagione teste spappolate, interiora marce e mortiferi spaventi: siamo semplicemente in un contesto deciasmanete meno dinamico e fuggiasco della prima stagione. Non è una cosa negativa, a mio avviso, anzi, questo incedere permette di tenere viva l'attenzione non solo verso l'azione, la spettacolarità e l'adrenalina associata alla violenza e alla velocità, ma anche e soprattutto nei confronti della complessità delle scelte indivudali (in primis per la moglie di Rick, e tutto questo non può non ricordare The Road, libro e film) e relazionali.

lunedì 2 gennaio 2012

Capolavoro assoluto

Cosa vi aspettate?
Pasolini! Certo, ma non ora e non qui...
Kaurismaki? Lynch? Sì, ma no, no, non è questo che ho da dire oggi!
E non è nemmeno qualcuno dei superlativi lavori di cui ancora non ho parlato...Gatlif, Vigo, Kim Ki-Duk, Leone...Kitano...Miyazaki che, a parimerito col finnico, oggi è per me il top del cinema (ma devo ancora vedere Tarr!!)


"Hai rotto il cazzo, dì quello che devi dire!"


Ok

Il capolavoro assoluto è questo qui:
(da guardare full screen)



Funny Little Bunnies (Coniglietti spensierati), 1934, una delle Silly Simphony.

La quantità delle volte che ho visto questo corto d'animazione è maggiore alla mia età. Espressa in mesi. Più i chili di troppo. Un numero spaventoso.
E nonostante questo, ha sempre qualcosa da mostrare e un'emozione da suscitare. Meravigliosamente infantile.
Inutile aggiungere altro. La qualità dell'immagine, la potenza semplice e gigantesca del racconto, parlano da sole.
Buona visione, possibilmente insieme a qualche bimbo. E se non avete mai visto le Silly....beh...Ora potete rimediare!!!

Dedicato al mio G. che, quando guarda i conietti, stranamente, tace.