Pom Poko potrebbe essere la "risposta" di Takahata al tema così limpidamente (ma senza alcuna semplificazione) esposto da Miyazaki nell'indimenticabile "anime di formazione" La Principessa Mononoke. Se le due protagoniste femminili guide delle rispettive fazioni -foresta e città- del film di Miyazaki, pur nella complessità, nelle sfumature e nella circolarità del loro essere (almeno dal punto di vista umano) complementari, se le davano infine di santa ragione, in Pom Poko invece lo scontro ha carattere non strettamente guerresco, non fosse altro per la ghiottoneria dei protagonisti del film, ovvero le popolazioni di Tanuki che, nell'equilibrio degli insediamenti umani di campagna, con i loro avanzi specie di sushi e carni arrosto, ci stavano più che bene.
I Tanuki sono una sorta di cani procioni del folklore giapponese (noti per i testicoli di dimensioni gigantesche, come si vede anche nell'anime) che, con il declino del mondo contadino, si trovano espropriati dei loro boschi a causa dell'urbanizzazione selvaggia umana. Attraverso lo studio e l'esercizio dell'antica arte della metamorfosi, sapienza perduta tipica della loro cultura, i piccoli mammiferi cercano di organizzare una resistenza a tratti violenta e "canina", ma più spesso basata sulla burla e sul sabotaggio, all'invasione umana.
Per la prima volta trovo molto difficile credere che una foto possa restituire anche solo un pezzetto del senso e dell'aria che si respira in questo film. Il motivo presumo sia da ricercare nella totale centralità dell'aspetto trasformativo e di movimento che caratterizza ogni molecola di questo stupefacente anime. Ogni raffigurazione dei Tanuki è soggetto a mutamento e variazione, la loro rappresentazione si muove dal tratteggio stilizzato a quello minuzioso e animalesco, fino a quello umanizzato, quasi umano, totalmente umano. Per tutta la prima metà del film domina la soggettività collettiva del Popolo dei Tanuki o del gruppo dei prescelti a condurre azioni di disturbo mirate interpretando diversi personaggi (divertentissimi dèi arrabbiati, spiriti, animali, mostri riconducibili ogni volta ad un unicum -un mito, uno scherzo, un entità polimorfa). Poi, anche le storie dei singoli avranno il loro corso, con esiti sempre imprevedibili e...creativi. Un film da vedere.
vero, da vedere pom poko, film bizzarro e poco conosciuto. la parata di spiriti e demoni la ricordo come una cosa del tutto fuori di testa.
RispondiEliminaSì, per fare un parallelo mi vengono in mente le parate de "La città incantata", solo che lì era assente il lato goliardico, che invece è un po' la linfa dei Tanuki!!
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